Il partner depresso, è giusto aiutarlo?
È una domanda impegnativa da fare, e come si può rispondere? Un partner depresso? Certo che dovreste sostenerlo quando sta attraversando una malattia mentale! È questo il senso di una relazione, dell’amore. Come può uno psicologo clinico porre una domanda del genere? Aspettate un attimo, esaminiamo questo aspetto in modo più ampio. Nel mio lavoro di terapeuta, ho visto tante persone lottare quando erano in relazioni con partner depressi che ho dovuto iniziare guardare la questione da entrambe le prospettive. La maggior parte delle persone depresse non si limita a lottare contro il cattivo umore. La depressione è un disturbo più ampio, che porta con sé un turbinio di emozioni: tristezza, irritabilità/rabbia, paura, senso di colpa, autocolpevolizzazione, autocritica, mancanza di speranza, disperazione e pensieri suicidi. Sono poi presenti i comportamenti che spesso si accompagnano alle emozioni descritte, ad esempio, il ritiro e l'isolamento, la mancanza di energia e di motivazione, la riluttanza a uscire di casa o a impegnarsi con gli altri; i tentativi di autolesionismo, l'impulsività e/o i comportamenti spericolati, le dipendenze, i conflitti, la perdita di interesse per qualsiasi cosa. È una situazione molto impegnativa da sostenere per qualsiasi partner, è preoccupante, frustrante, imprevedibile, estenuante. Si impara a vivere in stato di massima allerta, in un costante stato di attesa, senza sapere cosa fare (o quanto incoraggiare o spingere) in attesa della prossima crisi. Molti partner riferiscono di sentirsi impotenti di fronte a questa situazione, soprattutto quando la condizione è cronica o ricorrente. È quindi umano mettere in discussione il desiderio di essere presenti. Anche se non lo si dice ad alta voce. Anche se è solo nella vostra testa.
Psicologo Psicoterapeuta a Trieste
Iscrizione Albo n. 2064 dal 29-01-2019
P.I. 01200990313