Psicologo Psicoterapeuta

2. Comunicazione passiva

Essendo la figlia di mezzo di una famiglia numerosa e caotica, Maria ha imparato fin da piccola che fare la brava e lasciare che gli altri avessero ciò che volevano la teneva lontana dai riflettori e, di conseguenza, rendeva la sua vita meno stressante e opprimente. Sfortunatamente, questa strategia funzionava da bambina, ma da adulta stava creando scompiglio nelle sue relazioni, soprattutto con il suo nuovo marito. Maria è venuta da me in terapia perché sentiva ondate di rabbia e risentimento verso il suo compagno e non sapeva cosa fare. Lui era una brava persona e si comportava bene con lei, quindi era allarmata e confusa dal fatto che sembrava nutrire sentimenti sempre più forti di rabbia verso di lui e poi di colpa verso sé stessa.

Quando ho chiesto a Maria di descrivere il suo rapporto con il marito, è apparso subito chiaro che era la classica comunicatrice passiva, che rimandava sempre ciò che voleva e preferiva per "essere gentile" e far filare tutto liscio. Da cosa guardare su Netflix a dove andare in vacanza, Maria diceva quasi sempre di non avere preferenze e assecondava qualsiasi cosa suggerisse il marito.

Ignorare cronicamente i propri desideri e le proprie esigenze non è bello, è disonesto. E una relazione fondamentalmente disonesta non funzionerà mai a lungo termine. La comunicazione passiva è quando si ignora o si maschera la verità su ciò che si prova o su ciò che si vuole, di solito per evitare il conflitto. Sebbene la comunicazione passiva sia spesso positiva sul momento, perché vi fa sembrare altruisti e generosi (almeno a voi stessi), a lungo termine fallisce sempre perché è fondamentalmente disonesta.

Una relazione costruita sulla menzogna, anche se bella, alla fine crollerà.
Il comunicatore passivo inevitabilmente si risentirà perché i suoi bisogni non vengono soddisfatti. Si sentirà anche in colpa perché, in qualche modo, sa che dovrebbe essere onesto. La chiave per superare uno stile di comunicazione passivo è imparare che la paura del conflitto è esagerata. Dovete imparare a livello profondo che potete essere onesti su ciò che volete e di cui avete bisogno e che le cose andranno bene. Iniziate con le piccole cose. Provate a esprimere una preferenza in piccole cose in cui normalmente vi rimettereste a qualcun altro:

• Chiedete al cameriere di spostarvi ad un altro tavolo.
• Fate sapere al vostro partner che volete di nuovo il cinese da asporto, anche se l'avete mangiato ieri sera.

Essere onesti con sé stessi e con i propri desideri e bisogni non significa per forza entrare in conflitto o mancare di rispetto agli altri. Allenatevi a comunicare con sicurezza e le vostre relazioni fioriranno.

3. Comunicazione aggressiva

Andrea era un avvocato di successo che venne da me in terapia perché sua moglie era allo stremo delle forze e minacciava di divorziare se non si fosse fatto aiutare. Sapeva di avere alcuni problemi nella sua vita, la maggior parte dei quali erano interpersonali: oltre al suo matrimonio perennemente in crisi, era spesso in lite con i soci del suo studio e in costante e stressante disaccordo con la sorella sullo stato delle proprietà dei suoi genitori. Ma per Andrea tutti questi problemi erano esterni, il risultato di circostanze stressanti, di incompetenza di altre persone o di pura sfortuna. Raramente, se non mai, Andrea ha pensato che alcuni dei suoi problemi potessero essere il risultato delle sue stesse scelte e azioni. Andrea non la vedeva così, ma era prepotente e lo era stato per tutta la vita. Era abbastanza intelligente da non essere mai così violento da perdere il lavoro o da rischiare guai con la legge. Era però cattivo e aggressivo con le persone per ottenere ciò che voleva. Una volta disse al suo socio avvocato: "Se tu avessi la metà dell'etica lavorativa che ho io, faremmo il doppio dei profitti di adesso".

Essere aggressivi nei confronti degli altri può farvi ottenere quello che volete nel breve periodo, ma alla lunga finite per perdere le cose più importanti.
La comunicazione aggressiva avviene quando si esprimono i propri desideri e le proprie esigenze senza tenere conto dei diritti e delle preferenze degli altri. È importante notare che l'aggressività di solito non è il risultato di pura cattiveria o di una psicopatica mancanza di empatia; è invece una reazione alla paura e all'insicurezza. Nonostante l'apparenza, la rabbia è in realtà un'emozione positiva, nel senso che è bello essere arrabbiati perché stiamo subendo a nostro avviso un torto, la valutazione di fondo è che qualcuno o qualcosa è sbagliato e, per estensione, noi dobbiamo difenderci. Le persone con uno stile di comunicazione cronicamente aggressivo hanno imparato a usare la rabbia e l'aggressività come un modo per affrontare le proprie insicurezze e paure. Purtroppo, poiché è così dannoso per gli altri, finiscono per essere ancora più insicuri e timorosi di quando hanno iniziato, perché tutte le loro relazioni sono tese.

La chiave per superare uno stile di comunicazione aggressivo è l'autoconsapevolezza.
In particolare, bisogna iniziare a notare la paura e l'impotenza iniziali che precedono la rabbia e coltivare modi più sani per affrontarle. Una comunicazione aggressiva non significa che qualcuno sia cattivo o insensibile. Come tutti i bulli, significa che ha paura e non sa come aiutarsi. Il modo migliore per aiutare sé stessi o qualcun altro con uno stile di comunicazione aggressivo è fare cose di cui si possa essere orgogliosi in modo sano come aiutare qualcuno in un piccolo compito, offrire il proprio tempo come volontario, condividere le proprie paure in piccoli modi. Quando si acquisisce la fiducia necessaria per riconoscere le proprie paure, non si avrà bisogno dell'aggressività per coprirle.

4. Comunicazione passiva-aggressiva

Simone è venuto da me in terapia perché la sua ragazza dopo 5 anni lo aveva lasciato di recente e si sentiva depresso. Sebbene il suo dolore e la sua depressione fossero evidenti, ciò che ho notato quasi subito, e che lui non riusciva a riconoscere, era la sua rabbia. Mi spiegò che si sentiva triste e depresso, ma passò la maggior parte delle nostre sedute a descrivere ogni sorta di frustrazione e di litigio con la sua ex ragazza. Quando gli ho chiesto come affrontava queste frustrazioni con la sua ragazza, è stato chiaro che semplicemente non le affrontava, non direttamente. Invece, ricorreva spesso a "battute" sarcastiche e a commenti fuori luogo per esprimere la sua insoddisfazione. La sua strategia di risoluzione dei conflitti, se così si può dire, era estremamente indiretta. Una volta, dopo che la sua ragazza aveva ferito i suoi sentimenti, spiegò che aveva deciso di farle "la congiura del silenzio" per tre giorni di fila per dimostrarle quanto lo avesse ferito.

La persona passivo-aggressiva ha troppa paura di essere onesta e troppo arrabbiata per stare zitta, quindi ricorre a minacce velate e all'umorismo sarcastico per esprimersi. La comunicazione passivo-aggressiva avviene quando si è troppo arrabbiati per tacere e si ha troppa paura di essere onesti. Ricordiamo che la comunicazione passiva implica un'eccessiva deferenza nei confronti degli altri e una disonestà nei confronti di sé stessi, mentre la comunicazione aggressiva è l'opposto: essere onesti sui propri desideri, ma in modo irrispettoso nei confronti degli altri. La terza forma di comunicazione tossica, quella passivo-aggressiva, è il peggiore dei due mondi: disonesta verso sé stessi e irrispettosa verso gli altri.

La chiave per disfare uno stile di comunicazione passivo-aggressivo consiste nell'affrontare sia la rabbia che le paure in modi più produttivi.
La cosa più pratica che potete fare per eliminare la comunicazione passivo-aggressiva è semplicemente smettere di usare il sarcasmo. Il sarcasmo è una stampella che ci impedisce di dire le nostre idee in modo onesto e diretto e, allo stesso tempo, uno strumento per cercare di far fare agli altri quello che vogliamo. Non è necessariamente facile, ma se tagliate il sarcasmo dalla vostra vita, le vostre relazioni miglioreranno drasticamente.

5. Comunicazione assertiva: Onestà e Rispetto

I tre stili di comunicazione tossici passivo, aggressivo e passivo-aggressivo non funzionano mai a lungo termine. Sebbene ciascuno di essi offra inizialmente un beneficio fugace, finiscono per portare alla rottura delle relazioni, a una scarsa autostima e, in ultima analisi, alla solitudine. Se non riuscite a entrare in contatto con gli altri in modo onesto e rispettoso, non riuscirete mai ad avere relazioni soddisfacenti. Comunicare in modo assertivo significa avere il coraggio di dire la propria opinione e di esprimere i propri desideri, e di farlo in modo rispettoso degli altri:

• In realtà, preferirei non andare alla festa questa sera e restare a casa.
• Quello che hai detto stamattina in riunione mi ha fatto molto male. Per favore, non mi chiami più in questo modo in pubblico.
• Mi dà molto fastidio quando parli di dettagli della nostra relazione con tua madre. Possiamo parlare di un modo migliore?

Le relazioni felici si basano sulla fiducia. E la fiducia si basa sull'onestà e sul rispetto, che derivano entrambi dalla capacità di comunicare in modo assertivo.